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DECRETO COESIONE: Donne, giovani e Sud: 2,5 miliardi i bonus per assumere

13.05.2024 17:23

Per agevolare la crescita dell’occupazione stabile dei giovani under 35, delle donne svantaggiate e nel Mezzogiorno, il Governo punta ancora una volta sugli sgravi contributivi alle assunzioni. A queste misure il decreto Coesione destina 2,45 miliardi di fondi europei (del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro), dal 2024 al 2027.

Il Dl 60/2024, in vigore dall’8 maggio (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 105 del 7 maggio, ha cominciato dal Senato il suo iter per la conversione in legge) prevede uno sgravio del 100% dei contributi a carico dei datori di lavoro, per 24 mesi, ai privati che assumeranno, dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, giovani, donne in determinate condizioni e lavoratori nelle regioni del Sud e delle Isole.

Saranno incentivate le assunzioni a tempo indeterminato (per i giovani, anche le trasformazioni di contratti a termine in contratti stabili).

I lavoratori che portano in dote il bonus contributivo devono avere caratteristiche specifiche, e anche i vincoli per fruire degli aiuti sono numerosi:

  • i lavoratori under 35 da assumere non devono aver mai avuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
  • Le donne devono essere disoccupate da almeno 24 mesi, oppure essere senza lavoro da sei mesi e risiedere nel Sud e nelle Isole o in zone ammesse a fruire dei fondi strutturali Ue.
  • Infine, il bonus contributivo per chi assume nella Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno è riservato ai datori che impiegano fino a 10 dipendenti e a beneficio di lavoratori sopra i 35 anni, disoccupati da almeno 24 mesi. Gli incentivi per assumere giovani e personale nelle Regioni del Sud sono subordinati all’autorizzazione della Commissione europea, mentre non lo è il bonus donne. Quest’ultimo, però, è concesso solo alle aziende che con l’assunzione di donne svantaggiate ottengono un incremento occupazionale netto. Un criterio stringente per fruire del bonus.

Si è sempre in attesa di conoscere cosa succederà il 30 giugno per l’attuale decontribuzione Sud, sarà un grande problema, se l’unione europea non rinnoverà il suo placet, perché si tratta di un’azione di fiscalità di vantaggio.    

Staff di Redazione Palmeristudi                 

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