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INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI - COSA SUCCEDERA' DAL 01/01/2024?

25.08.2023 12:50

Dicembre 2023 è il termine ultimo di validità di molte norme relative alle assunzioni incentivate, cosa succederà ai datori di lavoro che vogliono continuare il trend, ultimamente in crescita, delle nuove assunzioni?

 Il governo sembra sia pronto a sostenere l’occupazione confermando, nella prossima legge di bilancio, un pacchetto di incentivi per tutti i datori di lavoro che assumeranno, in primis su giovani e donne.

L’obiettivo è continuare a sostenere il mercato del lavoro che, nonostante le prime frenate del Pil, le difficoltà a livello internazionale e il caro prezzi, è costantemente in crescita, a seguito sia di tutte le nuove assunzioni contratti a tempo indeterminato, sia con le trasformazioni e stabilizzazioni.

E’ questo il motivo per cui, (come riferiscono fonti dell’esecutivo) il governo ha l’intenzione di confermare e rafforzare la politica degli sgravi.

In primis si punta a rinnovare l’incentivo per assumere giovani sotto i 36 anni.

La misura introdotta dai precedenti governi, e confermata per tutto il 2023 dalla scorsa manovra, consiste nell’esonero totale (al 100%) dei contributi per 36 mesi, entro un tetto annuo di 8mila euro, per chi assume stabilmente giovani sotto i 36 anni. Si sale a 48 mesi di incentivo per le assunzioni in una delle regioni “svantaggiate”: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

L’altro incentivo da rinnovare è quello introdotto dall’allora legge Fornero del 2012 e poi prorogato di volta in volta, l’ultima delle quali fino a dicembre dalla scorsa manovra. Si tratta dello sgravio al 100% fino a 8mila euro l’anno, per 12 mesi, per chi assume a tempo determinato donne svantaggiate (donne con almeno 50 anni e disoccupate da oltre 12 mesi o prive di un impiego retribuito con specifiche condizioni; o con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere, oltre il 25% della media nazionale). Si sale a 18 mesi in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato.

Il terzo incentivo da confermare anche per l’anno 2024 è la decontribuzione Sud, cioè, l’esonero parziale, valido per le imprese delle regioni del Sud, le cui percentuali variano a seconda delle annualità delle contribuzioni.

Fino al 31 dicembre 2025 l’incentivo è del 30%, per il 2026 e 2027 scende al 20%, e per gli anni 2028 e 2029 scende ancora al 10%.

C’è anche il bonus Neet, introdotto dal decreto 1° maggio, e valido per chi assume, dal 1° giugno al 31 dicembre, giovani con meno di 30 anni che non lavorano e non sono inseriti in corsi di studi o di formazione, registrati al programma “Iniziativa Occupazione Giovani”. Il bonus è pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 12 mesi, ed è cumulabile con altri incentivi. In caso di cumulo, l’incentivo Neet è riconosciuto nella misura del 20% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per ogni lavoratore Neet assunto. Le domande si possono presentare da luglio 2023.

Dobbiamo segnalare anche la modifica dell’incentivo legato alla fine del Rdc, con l’arrivo delle due nuove misure Assegno di inclusione e Supporto alla formazione e al lavoro (quest’ultima partirà a giorni, all’inizio del mese di settembre).
Con il decreto 1° maggio a chi assume a tempo indeterminato (inclusi i contratti di apprendistato) ai beneficiari dei nuovi strumenti è riconosciuto un esonero contributivo del 100%, cioè fino ad 8mila euro l’anno, per 12 mesi. L’esonero sale a 24 mesi in caso di trasformazione di un contratto a termine. In caso invece di assunzione con contratto a tempo determinato o stagionale è riconosciuto uno sgravio del 50%, fino a un massimo di 4mila euro l’anno, per 12 mesi e comunque non oltre la durata del rapporto di lavoro.

Gli attuali incentivi per chi assume beneficiari del Rdc scadranno con la fine della misura.

 

Staff di Redazione Palmeristudi                     

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