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NIENTE PIÙ CONTROLLI A SORPRESA SULLE IMPRESE

14.11.2021 10:30

Il Ddl concorrenza punta ad alleggerire gli adempimenti delle aziende per favorire la ripresa

EFFICACIA - EFFICIENZA - PROPORZIONALITA', il tutto, tenendo anche conto delle informazioni in possesso delle amministrazioni competenti e dell’esito delle ispezioni pregresse.
 

Non ci saranno più controlli inaspettati sulle imprese, si cambia metodo. Le modalità e la frequenza delle verifiche sulle aziende sarà programmata secondo princìpi di «efficacia, efficienza e proporzionalità, tenendo conto delle informazioni in possesso delle amministrazioni competenti» e dell'esito delle ispezioni pregresse. E’ quanto prevede il nuovo disegno di legge sulla concorrenza, che è stato approvato giovedì 04 novembre 2021 dal consiglio dei ministri ed al fine di favorire la ripresa che è in atto, punta anche sull'alleggerimento dei controlli alle attività economiche. E lo fa invertendo la rotta rispetto alla logica delle verifiche a sorpresa, spauracchio di ogni azienda.

Entro 18 mesi al massimo (termine ultimo per l'esercizio della delega) il governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi sulla semplificazione dei controlli alle imprese rendendoli meno vessatori e ossessivi.

Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha chiarito l’obiettivo; infatti, ha dichiarato che «Prima di ogni controllo ci sarà una telefonata per programmarlo, specificarne la natura, individuarne i contenuti e i documenti necessari, i giorni in cui arriverà, le risorse umane di cui avrà bisogno. Non ci saranno divise o mitragliette in vista. I controlli avverranno nel rispetto reciproco. Poche parole: civiltà, gentilezza e cortesia».

Gli emanandi d.lgs. sulla semplificazione dei controlli dovranno dettare le regole per eliminare gli adempimenti non necessari e alleggerire quelli necessari, evitare duplicazioni e sovrapposizioni nelle verifiche che possano ostacolare e ritardare il normale esercizio delle attività dell'impresa, spingere sulla compliance tra amministrazioni e soggetti controllati, valorizzando i comportamenti virtuosi attraverso strumenti premiali. Senza dimenticare l'interoperabilità delle banche dati che rappresenta forse la riforma delle riforme visto che spesso la sovrabbondanza nei controlli è originata proprio dal mancato scambio di informazioni tra enti. Finalmente sembra che si voglia dar voce dopo decenni allo Statuto del Contribuente ed a tutte le norme sulla semplificazione degli atti amministrativi emanate dal 2000 ad oggi e rimaste lettera morta (si pensi alle semplificazioni del Ministro Bassanini), d'ora in avanti; pertanto, alle pubbliche amministrazioni sarà espressamente vietato di richiedere la produzione di documenti e informazioni già in loro possesso. Insomma, «la cattiva burocrazia» (come la definisce il Ministro della Funzione Pubblica Dr. Renato Brunetta) e con essa le vessazioni a carico delle imprese, dovrebbero avere presto i giorni contati.

Accanto alla delega sulla semplificazione, il Ddl concorrenza ne prevede un'altra, finalizzata alla revisione dei procedimenti amministrativi in funzione pro-concorrenziale.

L'articolo 23 del Ddl, al fine di eliminare le autorizzazioni e gli adempimenti non necessari e ridurre gli oneri amministrativi a carico dei cittadini e delle imprese, nonché di reingegnerizzare in digitale le procedure amministrative, come previsto dal Pnrr, delega il governo ad adottare uno o più decreti legislativi per la ricognizione, la semplificazione e l'individuazione delle attività oggetto di segnalazione certificata di inizio attività o di silenzio assenso, nonché quelle per le quali è necessario il titolo espresso o è sufficiente una comunicazione preventiva.

«La delega per la semplificazione dei procedimenti rappresenta un atto necessario per procedere all'attuazione di alcuni interventi di riforma e investimenti previsti dal Pnrr», ha spiegato il ministro, «e verrà declinata, in collaborazione con regioni, province e comuni, in un arco di tempo fino a giugno 2025».

Staff di Redazione Palmeristudi

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