Palmeri-Studi...insieme facciamo crescere la tua azienda


OBBLIGO DEL GREEN PASS, DAL 15 OTTOBRE 2021 PER TUTTI I DATORI DI LAVORO, PUBBLICI E PRIVATI E PER I LAVORATORI AUTONOMI E DOMESTICI - Costituzionalità SI o NO?

19.09.2021 11:37

Il 16 settembre scorso si è riunito il Consiglio dei ministri, che dopo la riunione a Palazzo Chigi delle 16:55, ha diffuso il Comunicato stampa nr.36.

 

GREEN PASS

Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro della salute Roberto Speranza, del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e del Ministro della giustizia Marta Cartabia, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening.

Lavoro pubblico

A chi si applica

È tenuto a essere in possesso dei Certificati Verdi il personale delle Amministrazioni pubbliche.

L’obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.

Inoltre, l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.

Lavoro privato

A chi si applica

Sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i Certificati Verdi coloro che svolgano attività lavorativa nel settore privato, professionisti, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e lavoratori domestici.

Ma Il green pass rispetta la Costituzione? Questo è il quesito che ultimamente circola sempre più sulla bocca degli italiani, siano essi favorevoli o no al vaccino, siano essi vaccinati oppure no.

Ebbene cari italiani cerchiamo oggi di chiarirvi le idee sui provvedimenti approvati dal governo, relativamente a questo argomento e cominciamo subito col dire che “il diritto alla salute è collettivo e sancito dalla nostra Costituzione

L’obbligatorietà del green pass, voluta dal Presidente del Consiglio, è stata la leva per incrementare le vaccinazioni, e ciò doveva avvenire secondo il governo per tutti i dipendenti, sia pubblici che privati.

Sorgono quindi una serie di domande, alle quali cercheremo di dare delle risposte, scevre da condizionamenti ed interpretazioni personali, ma limitate esclusivamente all’interpretazione data dal dettato costituzionale e dalle regole del diritto

  1. Quali conseguenze avranno i lavoratori privi di green pass?
  2. Saranno sospesi dalla prestazione lavorativa, “al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro”, senza retribuzione?
  3. Potranno anche essere licenziati?

Sono questi i primi quesiti che ognuno di noi si pone ed allora esaminando il decreto (in fase di pubblicazione) possiamo tranquillamente affermare che:

  1. Per lavoratori privi di green pass non ci saranno “conseguenze disciplinari” e che il posto di lavoro sarà in ogni caso mantenuto;
  2. Si dopo cinque giorni potranno essere sospesi dalla prestazione lavorativa, senza retribuzione, e sostituiti temporaneamente;
  3. No, è escluso in ogni caso il licenziamento.

Infatti, il disposto del decreto, (che ripetiamo ad oggi è ancora in fase di pubblicazione) è in linea con il Decreto-legge 1° aprile 2021 n. 44 che per primo ha introdotto l’obbligo vaccinale per il settore sanitario, prevedendo solamente la sospensione dall’attività lavorativa e dalla retribuzione, in tutti i casi in cui le mansioni non si possano svolgere in smart working.

A questo punto ci chiediamo anche:

  1. Quali saranno quindi i luoghi di lavoro rientranti nella fascia di applicazione del provvedimento?
  2. Chi deve controllare? Le aziende, anche piccole, possono farlo?
  3. Sono previste sanzioni?

Ed esaminata la bozza di decreto, possiamo tranquillamente confermare che:

  1. Tutti, privati e pubblici, tribunali, studi professionali e anche nell’ambito del rapporto di lavoro domestico;
  2. Non solo possono ma sono obbligati e quindi devono farlo. È demandato infatti in capo ai datori di lavoro la definizione delle modalità operative per l’organizzazione delle verifiche necessarie per accedere in sicurezza alla sede. Dovranno individuare con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni. Nel privato, potranno ricorrere alla app «VerifiCa19» già usata per treni e ristoranti».
  3. Sì, multe da 600 a 1500 euro per i lavoratori che accedano ai locali aziendali senza green pass. Per i datori di lavoro che non effettuano i controlli, sanzioni da 400 fino a mille euro

Molti affermano che tale decreto sia incostituzionale... per chiarire questo punto, evidenziamo il parere esposto dall’avvocato giuslavorista Laura Papa: «Con riferimento all’HIV, la Corte Costituzionale, con sentenza 23 maggio-2 giugno 1994, n. 218, ha già avuto modo di esprimersi, accertando la piena legittimità della sottoposizione ai test per accertare l’eventuale sieropositività prima dell’assunzione e precisando che “la tutela della salute implica e comprende il dovere dell’individuo di non ledere né porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui, in osservanza del principio generale che vede il diritto di ciascuno trovare un limite nel reciproco riconoscimento e nell’eguale protezione del coesistente diritto degli altri”. La Corte ha inoltre precisato che «situazioni di questo tipo sono evidenti nel caso delle malattie infettive e contagiose, la cui diffusione sia collegata a comportamenti della persona, che è tenuta in questa evenienza ad adottare responsabilmente le condotte e le cautele necessarie per impedire la trasmissione del morbo”. In altre parole, la Corte prospetta il diritto alla salute da un lato come diritto dell’individuo ma anche (e soprattutto) come dovere dell’individuo nei confronti della collettività. In linea con tale orientamento, è oggi possibile richiedere il green pass per svolgere attività lavorative».

      Luciano PALMERI

(riproduzione©riservata)

—————

Indietro