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Pace Fiscale, Cartelle e dintorni - Chiarimenti dopo il nostro approfondimento del 28 marzo 2021

11.04.2021 10:57

Dopo il nostro approfondimento dello scorso 28 marzo, ritorniamo ancora una volta sull’argomento “Pace Fiscale”, per chiarire tutti i quesiti che ci avete fatto pervenire tramite i nostri canali social e le nostre mail
 

PRESCRIZIONE:

È questo l’argomento che ha raccolto più quesiti, ed allora cerchiamo di chiarire tutti i vostri dubbi in proposito:

LA PRESCRIZIONE NON È AUTOMATICA ma, se l’adempimento del credito viene richiesto, essa va dichiarata da un giudice. E’ disciplinata dall’art. 2934 del Cc Estinzione dei diritti. Ogni diritto si estingue per prescrizione, quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato dalla legge. Non sono soggetti alla prescrizione i diritti indisponibili e gli altri diritti indicati dalla legge) Ovvero ogni diritto (disponibile) anche un credito si prescrive per inerzia dell’avente diritto (creditore che non chiede l’adempimento), decorso del tempo previsto dalla legge.

Ogni volta che il credito viene esatto (richiesto) in modo formale il termine di cinque anni comincia a decorrere nuovamente. Ma se effettivamente sia intervenuta prescrizione per il ruolo, lo può stabilire solo il giudice con sentenza.

Facciamo un esempio: se il termine di legge dall’ultima richiesta certificata pec o a/r del pagamento della cartella (generalmente per cartelle multe ed alcune imposte 5 anni) è decorso, il conseguente diritto di credito è prescritto. Come comportarsi allora in caso di pretesa dell’agente della riscossione? Il primo passo (oltre a rivolgersi ad un professionista, ovviamente) è quello di fare richiesta in autotutela, generalmente però sia l’agente della riscossione che (se chiamato in questione) l’ente che ha iscritto a ruolo il debito, difficilmente rispondono, a questo punto (a seconda del tributo iscritto a ruolo) ci si dovrà rivolgere ai giudici delle Commissioni Provinciali Tributarie od al Giudice del Lavoro che potranno dichiarare sovvenuta la prescrizione ed ordinare la cancellazione del debito e o l’annullamento del precetto.

CANCELLAZIONI e DEFINIZIONE CARTELLE ESATTORIALI

Facciamo un rapido chiarimento ed un riepilogo cronologico delle norme:

  • la Legge 228/12 il 01/07/2013 ha cancellato per i periodi anteriori al 2000, tutte le cartelle inferiori ad euro 2000. (Ad ogni modo è difficile che vi arrivino oggi cartelle per crediti precedenti al 2000);
  • la 1^ rottamazione prevedeva la definizione agevolata (senza interessi e sanzioni) delle cartelle dal 2000 al 2016;
  • la rottamazione bis dl 148/17 ha permesso invece la definizione di tutte le cartelle fino al 2017
  • la PACE FISCALE ha annullato tutte le cartelle fino al 2010 inferiori a €.1.000,00;
  • la rottamazione-ter Dl 119/18 prevedeva il pagamento agevolato (senza interessi e sanzioni) con un massimo di 18 rate (5 anni circa, fine a novembre 2023) la domanda andava presentata entro il 31 luglio 2019;
  • Il Saldo e stralcio dl 145/18 (domanda entro 31 luglio 2019) dava la possibilità di pagare le cartelle relative ad imposte in percentuale del debito, nelle seguenti misure con riguardo all’isee:

16% fino a 8.500€

20%fino a 12.500

35% fino a 20.000

  • il decreto sostegni 2021 prevede la cancellazione delle cartelle fino al 2010 fino a 5.000,00 euro per chi ha presentato una dichiarazione dei redditi per l’anno 2019 inferiore a 30mila euro.

CHI A TUTT’OGGI NON HA PAGATO le rate della rottamazione-ter ha tempo fino al 31 luglio per pagare quelle del 2020 in un’unica soluzione ed al 30 novembre per pagare le rate del 2021 salvo modifiche normative dell’ultim’ora.

Attualmente:

  • l’invio delle cartelle è stato sospeso dall’8 marzo 2020 al 30 aprile 2021 poi dovrebbero inviare cartelle (salvo, si spera proroghe);
  • le cartelle da pagare da marzo 2020 dovranno essere pagate entro il 31 maggio 2021 (salvo proroghe);
  • fino al 30 aprile sono sospesi i pignoramenti presso i terzi (es banca) che dovrebbero rendere fruibili i beni al pignorato.

NON C È ANCORA una rottamazione-quater anche se sembra essere in lavorazione un dl in merito.

Crediamo e lo abbiamo anche scritto che sarebbe la cosa più giusta la previsione della possibilità di riammissione per chi abbia aderito alla rottamazione ter ed al saldo e stralcio, in un nuovo piano rateizzazione agevolata quater, al fine di permettere la definizione agevolata dei ruoli/cartelle fino al 31 dicembre 2020.

E sempre secondo il nostro parere, considerato il momento attuale, lo abbiamo scritto di recente in un nostro post, a commento della decisione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con la quale ripartono le notifiche degli avvisi di accertamento e degli avvisi bonari, la soluzione ancora migliore sarebbe quella di riportare i tributi e le multe all’importo originale senza maggiorazioni ed interessi.

Ad esempio, per le multe del Codice della Strada sarebbe il caso di applicare l’importo originale ridotto al minimo della sanzione art 202 cds. (quello entro i 60 gg per intenderci) e l’immediata sospensione dei pignoramenti e fermi al pagamento della prima rata.

Sarebbe anche opportuno rendere l’applicazione del pagamento agevolato anche agli enti di riscossione territoriali di regioni e comuni ed infine per i debiti d’imposta maturati nel 2020 prevedere ulteriore sconto come sta avvenendo per chi ha avuto cali di fatturato.

Sarebbero tutte iniziative che tutelerebbero l’eguaglianza sociale.

 

Staff di Redazione Palmeristudi

  (Riproduzione ©riservata)

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