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RIFORMA DELLA RISCOSSIONE…SI PARTE - UN DECRETO ATTUATIVO AFFIDERA’ AL VICEMINISTRO DELL’ECONOMIA LA DELEGA FISCALE

12.03.2024 11:47

  • Estensione decisa degli accertamenti esecutivi per accelerare gli incassi delle tasse non versate spontaneamente;
  • Semplificazione e ampliamento delle rate per venire incontro ai contribuenti in difficoltà; data di scadenza quinquennale degli atti di accertamento per interrompere la crescita costante del magazzino degli arretrati;  
  • Uno scudo erariale per provare a liberare l’attività di riscossione dalla paura del processo contabile.

Come avevamo già anticipato nel nostro articolo dello scorso 13 febbraio, sarà in sintesi, questa la riforma della riscossione approvata ieri in prima lettura dal Consiglio dei ministri, come ha sottolineato il viceministro all’Economia Maurizio Leo, «il nostro obiettivo è quello di rendere la riscossione più veloce ed efficiente». Un decreto attuativo affiderà allo stesso viceministro dell'Economia Leo la delega fiscale, che verrà esercitata, con un doppio approccio, da un lato massima comprensione e aiuti: chi deve allo Stato una cifra entro i 120 mila euro e riuscirà a provare «la temporanea situazione di obbiettiva difficoltà», potrà ottenere di pagare con comode rate, fino a 120 mensili, dieci anni,  Chi invece non ha speranze di rientrare, vedrà al termine di cinque anni dichiarato «inesigibile» e rottamato il proprio debito con il meccanismo definito «discarico automatico».

Lo Stato però non rinuncerà a stanare gli evasori, infatti la delega prevede il via libera a controlli accurati, con un rafforzamento del sistema di rientro.

L'agenzia delle entrate, infatti, sarà tenuta a notificare nel giro di nove mesi le cartelle e avrà una forma di accesso ai conti correnti: l'idea è di predisporre pignoramenti «mirati» e non più al buio come accade oggi. In caso di fallimento o di liquidazione giudiziaria potrà scattare «Il discarico anticipato» da parte dell'agenzia.
L'intenzione di Palazzo Chigi è quella di svuotare il «magazzino del non riscosso» che attualmente supera i 1200 miliardi, una montagna di soldi virtuali di cui, secondo il direttore dell'agenzia delle entrate, solo l'8 per cento ha qualche chance di essere incassata. Il resto si perde.
L'elenco dei morosi è infatti pieno di morti, nullatenenti, sconosciuti, residenti all'estero, spartiti, inabissati, irreperibili.

Una commissione ad hoc, presieduta da un magistrato della Corte dei conti, si occuperà di sistemare la materia. «Intendiamo non soltanto svuotare il magazzino di crediti inesigibili - dice ancora Leo - ma anche evitare che in futuro se ne formi uno nuovo. Bisogna in sostanza rendere la riscossione delle tasse efficiente, in linea con gli altri principali Paesi europei».

Saranno 17 gli articoli con i quali il decreto attuativo della delega fiscale tenta una riforma complessiva che muove da due presupposti: 

  • il sistema adottato fin qui non funziona, avendo creato nel conto degli arretrati numeri decisamente più consistenti di quelli assicurati nelle liste degli incassi effettivi;  
  • accanto agli strumenti più affinati nel contrasto all’evasione vera e propria occorrono aiuti maggiori per evitare la cosiddetta evasione da riscossione, che si verifica quando i contribuenti presentano le dichiarazioni ma poi non riescono a pagare il conto.

Nel nome della semplificazione, ma questa volta a vantaggio dei contribuenti, si apre una via automatica per i mini-rimborsi: quelli fino a 500 euro, con una nuova regola destinata ad entrare in vigore subito dopo l’approvazione definitiva della riforma, imboccheranno infatti una corsia preferenziale, che non impone all’agenzia delle Entrate di verificare eventuali iscrizioni a ruolo a carico del contribuente con cui attivare le compensazioni.

Il decreto sulla riscossione si occupa poi di costruire il nuovo scudo erariale per i dipendenti dell’amministrazione finanziaria, che potranno essere chiamati a rispondere dalla Corte dei conti solo per dolo o per colpa grave quando l’inerzia delle notifiche fa decadere il credito.

 Le norme entreranno in vigore nel 2025.

Staff di Redazione Palmeristudi                 

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